Il conflitto Israelo-palestinese

Il ruolo delle risorse idriche
L'acqua è una delle risorse più preziose in Israele e nei territori occupati palestinesi, utile per l'agrocoltura Ma c'è un forte squilibrio nel modo in cui è distribuita. Israele controlla le principali falde acquifere dell'area permettendo ai suoi cittadini e ai coloni in Cisgiordania acqua a volontà.
I palestinesi, invece, spesso non hanno abbastanza acqua potabile. E la situazione a Gaza, già difficile prima dell'ultimo conflitto, è ormai drammatica: è quasi impossibile trovare nella Striscia acqua non inquinata o potabile. Con gravi conseguenze umanitarie e sanitarie per la popolazione civile inerme.

Il conflitto Israelo-palestinese affonda le radici negli anni '40, dove il movimento sionista richiedeva la creazione di uno stato ebraico in Palestina; la spartizione del territorio con le popolazioni arabe native non ebbe successo e la guerra del 1948 (in seguito alla fondazione di Israele), le guerre successive e l'occupazione territoriale ebraica dei territori arabi hanno contribuito a una crescente tensione. Le dispute riguardano principalmente il possesso di Gerusalemme, della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. La questione dei profughi palestinesi e il diritto all'autodeterminazione rimangono punti di conflitto. La comunità internazionale continua a cercare una soluzione pacifica ma nessuna delle due parti sembra intenzionata a dare concessioni, di conseguenza le ostilità persistono, alimentando un ciclo di violenza e tensione con numerosi casi di violazione dei diritti umani.

